Pennine e Pennini, oggi vorrei mettere sulla pubblica piazza un concetto che, in grafologia, nessuno spiega come faccio io, e cioè che cosa significa avere un buon rapporto con la triplice larghezza e che cosa comporta il non averlo.
Di solito partirei facendo un enorme preambolo parlando di che cosa siano le tre larghezze, il loro significato grafologico, ecc... allo scopo poi di raggiungere l'obiettivo di parlare solo ed esclusivamente del Largo tra Lettere ( meglio conosciuto fra i grafologi come Ltl ).
E oggi ho deciso che... farò proprio quello che faccio sempre: spiegare tutto dalla A alla Z :)
Ci speravate in una roba veloce? Eh no mi dispiace :P.
Andiamo al dunque.
Andiamo al dunque.
La triplice larghezza nasce nella grafologia Morettiana, ed è considerata fra i segni principe che la contraddistinguono dalle altre scuole grafologiche, e senza dubbio questo è un must fra noi grafologi italiani.
Vi dirò: è stata la sindrome di segni che più mi ha dato filo da torcere nella sua comprensione, e oggi voglio fare tesoro di tutto questo donandovi la mia personale spiegazione al riguardo.
Come sempre io cerco sempre una espressività letterale che possa rientrare anche fra i neofiti: questa materia deve essere il più possibile alla portata della comprensione e non mi va che una persona debba diventare matta per capire le cose.
Io ricordo che, una volta acquistato il testo base ( un anno prima della mia iscrizione al corso ) arrivavo a non capire un benemerito di quello che leggevo perché era troppo tecnico ( a ragion veduta ).
Il mio lavoro è arrivare alla comprensione di tutti: precisa per gli addetti ai lavori, e semplice per chi si cimenta da non molto tempo.
La triplice larghezza è una sindrome di 3 segni che stanno in rapporto l'uno con l'altro in base alla situazione di evoluzione dei tre cervelli dello scrivente.
La misura di base usata per tutte e tre le larghezze è detta " o " media.
Vedete: le scritture sono di tutti i tipi e non potrebbe esistere un riferimento standard uguale per tutti.
Io personalmente ho un calibrone che metà basta, e conosco persone molto care che hanno le lettere medie che stanno 4 volte dentro le mie.
Quello che però abbiamo tutti a disposizione è proprio la " o " media, cioè quella che fra le varie " o " che si presentano nel testo ricade nella statistica più probabile di manifestarsi.
Ecco: abbiamo trovato lo standard per quel manoscritto.
Proseguiamo.
Con questa " o " media ora possiamo andare a misurare le tre larghezze della sindrome di segni della triplice larghezza, per poi relazionarle fra loro, vediamole insieme. ( usate come riferimento la foto correlata all'articolo )
- Largo di lettera: è la dimensione che l'occhiello delle lettere nella zona media ( " a " " o " ) si presenta all'interno del manoscritto.
Maggiore è la vicinanza dell'occhiello al tondo di un cerchio perfetto, e più alto sarà il valore di largo di lettera.
Per ottenere la dimensione è necessario mettere in rapporto la larghezza con l'altezza dell'occhiello, e più ci si avvicina al valore 1, più saremo vicini ai 10 \ 10 il valore di Largo di lettera.
- Largo tra lettere: usando la famosa " o " media del manoscritto, in base a quante di esse si arriva a posizionare fra una lettera e l'altra all'interno di una parola, avremo che:
- 0 " o " medie equivalgono a 0 \ 10 di largo fra lettere;
- 1 " o " media equivale a 5 \ 10 di largo fra lettere;
- 2 " o " medie equivalgono a 10 \ 10 di largo fra lettere.
- Largo fra parole: sempre usando la " o " media andremo a fare la media di quante di esse saranno presenti all'interno dello spazio fra una parola e l'altra ( mi raccomando tutti i ricci che si trovano all'interno della zona fra parole non sono contati come limite di partenza \ arrivo delle " o " inserite in quanto i ricci sono aggiunte arbitrarie non necessarie e portatrici di un significato importante in relazione al largo fra parole, ma ne parlerò in futuro ) e avremo il seguente rapporto:
- 0 " o " medie equivalgono a 0 \ 10 di largo fra parole ( indicazione che porta in sé un campanello di allarme! Ci devono essere almeno 2 " o " medie );
- 4 " o " medie equivale a 5 \ 10 di largo fra parole;
- 8 " o " medie equivalgono a 10 \ 10 di largo fra parole.
Bene.
Abbiamo visto come si misura la triplice, ora vediamo che cosa significano i singoli segni.
- Largo di lettera: parla del cervello rettiliano: corrisponde al diaframma di una macchina fotografica, più è aperto e tondo e più la nostra mente è in grado di acquisire informazioni ad ampio spettro, se la luce interna dell'occhiello è bene aperta sarà ottima per fare foto panoramiche, se invece sarà più chiusa allora sarà molto più predisposta a fare foto di tipo macro ( per farla breve, i classici scatti in prospettiva della coccinella sulla foglia ).
- Largo fra lettere: parla del cervello mammifero: direttamente collegato alla capacità di apertura mentale. più sarà stretto più saremo incapaci di accettare cose che non ci piacciono, in soldoni la persona è oberata di pregiudizi e preconcetti che la portano a prendere decisioni escludendo il più possibile tutto quello che non le piace a costo di rimetterci. Più ci si avvicina ai 5 \ 10, più la persona conosce i propri limiti e quelli altrui arrivando ad essere generosa inquanto si sente protetta poiché sa distinguere cose giuste e sbagliate in autonomia separandole da cosa le piace e non le piace, per essere più chiari si distingue etica da estetica. Quando il largo fra lettere è superiore a 5 \ 10 la persona tende alla profusione e allo scialacquare, non si fa problemi a perdere sé stessa e non mette limite alla propria generosità ( è raro trovare profusa, ma esiste ed è qualcosa di deleterio per la persona stessa ).
- Largo fra parole: parla del cervello razionale, la neocorteccia: è il metro critico con cui una persona arriva a valutare le situazioni. Questo passaggio è l'ultimo di una serie interminabile di eventi mentali e non sempre la persona agisce prima di aver raggiunto questo livello di ragionamento. Più alto si fa il numero di " o " medie che intercorrono fra una parola e l'altra e più la persona rasenterà l'ipercritica, al contrario più sarà stretto lo spazio e più la persona risulterà istintiva e poco riflessiva. La condizione migliore, rappresentata dalle 4 " o " medie, è una condizione che può sussistere solo ed esclusivamente quando i cervelli precedenti hanno avuto uno sviluppo ottimale ricevendo le risorse fondamentali di cui hanno bisogno costantemente: soddisfazione fisiologiche ( cibo, letto, protezione, soldi, ecc... ) e soddisfazione affettiva ( amore incondizionato, affetto, accettazione, protezione, ecc... ).
Al contrario se i cervelli precedenti non hanno adempiuto ai loro bisogni, ecco che questo cervello si mette al loro servizio arrivando a manifestarsi in modalità diverse dal normale ragionamento logico, ma rasentando l'ipercritica oppure con le insicurezze, ecc...
Che cosa enorme scrivere tutto questo.
E che cosa volevo dire? Che il segnale più eclatante di un cervello sano è senza dubbio, a colpo d'occhio, la salute del largo fra lettere.
Una persona che conosce sé stessa, avrà necessariamente 5 \ 10 di largo fra lettere.
Perchè questo? E' il riconsocere i propri e altrui limiti che ci porta a sapere quando è giusto agire o esprimersi e quando non farlo. Quando una persona si sente protetta, conosce sé stessa e gli altri, ecco che il giudizio soggettivo riesce comunque ad accettare la presenza di cose " meno belle " che vengono lasciare passare al livello cerebrale successivo ( il largo fra parole ) per venire valutate oggettivamente.
Questo purtroppo è possibile solo ed esclusivamente in un contesto di personalità maturo e sviluppato.
Nella maggior parte dei casi la triplice si stringe moltissimo, e a quel punto la persona risulta arroccata nelle sue idee e non intende smuoversi, al contrario quando risulta tutto troppo ampio le cose sono ancora peggio, perchè la persona si sente isolata e persa ( in caso di un largo fra parole troppo ampio ecco che, come dice la grafologia francese, si mostrano i camini, e cioè immensi corridoi che attraversano verticalmente le righe aa causa dell'immenso spazio fra parole ).
Perciò se volete sapere se una persona conosce se stessa: guardate il largo fra lettere, è un indicatore ideale per orientarvi in caso vi foste persi.
E voi? quanto siete larghi?
Sempre vostra, la Grafologa Laura Settimo
...