Grafologia teorica e pratica

Conoscere me stesso - La pressione e la soglia neuronale

(Questo è solo un piccolo excursus sulla pressione, farò altri articoli a riguardo, buona lettura!)

Pennine e Pennini, eccoci a mercoledì, e come sempre ho un nuovo argomento per voi.
Oggi ( ma anche ultimamente ) sto parlando molto di grafologia, sarà che è un argomento figo e poco conosciuto, e io sono sempre la pioniera delle cose strane.

Oggi vorrei parlarvi un pochino della pressione ( e non quella cardiaca ).
La pressione è, secondo la maggior parte dei grafologi, un segno fondamentale per la determinazione della personalità.
La pressione viene determinata attraverso due elementi: la marcatura del segno ( analizzata anche attraverso una lente di ingrandimento) e la sua omogeneità \ disomogeneità; per capirci si parla di quanto sia scura una grafia, da non confondere con i chiaroscuri che si vedono nella distribuzione fra i pieni e i vuoti della grafia ( quante parole stanno in una porzione di foglio, ecc... ).
 
Quando si valuta la pressione è necessario vedere prima di tutto se è tutta uguale o se ( in giro per il tracciato ) ha momenti di ( cosiddetta ) “dispnea”, cioè che appaiono dei vuoti improvvisi non giustificati dal segno Intozzata I Modo che prevede l'alleggerirsi solo ed esclusivamente dei gesti in salita ( soprattutto per le aste ).
Il segno che tende ad accompagnarsi con le dispnee è senza dubbio l'Intozzata II Modo.
Questo segno purtroppo è molto particolare e farò un articolo a parte al riguardo, per ora prendetelo come il segno contrario alla dispnea: una specie di macchia dovuta ad un arresto brusco molto sporco che si trova principalmente nei punti in cui le lettere prevedono un cambio di direzione dall'indice al pollice e viceversa.
 
In generale le grafie possono essere di tre tipi: 
- molto leggere o filiformi;
- mediamente marcate o grosse da tensione;
- molto marcate e sporche meglio conosciute come grossolane.
 
Ovviamente ci sono moltissime variabili che navigano dentro queste " tre " ( see... tre, come no ) tipologie di pressione, poiché spesse volte il nostro rettiliano ( che porta in sé la funzione di regolare questo segno ) non risulta sereno e tranquillo, al punto da segnalare le sue difficoltà attraverso le disomogeneità più o meno metodiche all'interno del tracciato, ma per oggi rimaniamo sulla superfice.
 
Cosa significa quando abbiamo la pressione più o meno marcata a livello grafologico?
Semplice e complesso: è la nostra sensibilità; mi spiego peggio.
Più la pressione è spessa e più la nostra sensibilità sarà bassa.
La sensibilità è legata senza dubbio al concetto di soglia neuronale: più la soglia è alta e più il nostro cervello farà fatica a percepire gli eventi di piccola portata intorno a noi.
Andiamo più in là.
La soglia neuronale è proprio la capacità di carico di un neurone: più è bassa e più sarà facile che il nostro cervello avverta piccoli stimoli.
Una persona sensibile tipicamente presenta filiforme, mentre una persona piantata e lenta tipicamente porta con sé un segno come grossa o grossolana.
 
E non è finita qui! Un segno può anche presentare anche un bordo di tipo:
- netto;
- impastoiato;
- molle.
 
Netto è un segno preciso e pulito, quasi chirurgico, mentre impastoiato risulta rugoso e sporco che può farsi sempre più irregolare al punto da fare macchie in giro e divenire così molle.
 
Il segno netto riporta la volontà di evitare completamente il contatto emotivo, al punto da essere freddi e incapaci di scambio con l'ambiente, mentre più il tratto va verso il pastoso più la persona esprime il desiderio di relazionarsi emotivamente con il mondo circostante.
Una scrittura molle diviene veramente una persona insensibile e incapace di relazionarsi senza trascinarsi.
Un segno molle non ha energia, non ha sensibilità e non risulta caloroso quanto il pastoso.
In questo senso i segni opposti ( netto e molle ) sono incapaci di sensibilità, il primo per mancanza di desiderio il secondo per mancanza di percezione.
 
Avere energia o meno non è solo legato alla pressione, ma anche dal ritmo e dalla velocità.
 
E tutto questo per dire cosa? Che il nostro tracciato porta in sé la sensibilità, il ritmo e l'energia del nostro rettiliano.
Siete persone vibratili e sensibili oppure lente e insensibili?
 
Che poi essere insensibili significa molte cose, ma in questo caso che a livello di stimolazioni ( sensoriale, emotivo, ecc... ), la persona si attiva con molta difficoltà ( avete presenta il personaggio di Bud Spencer? Lo prendevano a colpi di sedia nei film e il personaggio al massimo sbuffava in quanto incapace di provare particolari dolori ).
 
La soglia neuronale determina quindi la base imprescindibile su cui poggia tutta la nostra intera personalità, per farla breve è il fondamento del nostro essere.
Perciò se volete sapere il perché reagite molto bene o molto poco alle situazioni, guardate il vostro tracciato: è senza dubbio un’indicazione mooooolto precisa per darvi un idea di chi siete e del perché fate le cose.
Senza dubbio un cervello sensibile difficilmente andrà a lavorare fra bisturi e budella, diversamente la storia è per un insensibile, che non avrà mai il piacere di annoiarsi a fare lo psicologo dato che lui \ lei ( per sua natura ) non si preoccupa facilmente delle cose e che anzi, prende tutto con estrema filosofia.
 
E voi? Che pressione avete?
Che soglia hanno i vostri neuroni?
E perché non riuscite a capire il collega che si agita tanto per certe stupidaggini? La risposta è nel vostro rettiliano.
Grazie a Pedro Figueras e Tim Douglas per le immagini
 
Sempre vostra, La grafologa Laura Settimo
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