Grafologia teorica e pratica

Conoscere o Riconoscere?

Lo so, questo ultimo periodo sono stata piuttosto maldestra e poco presente. Me ne scuso. D’altro canto avevo avvisato che periodicamente non avrei avuto completa disponibilità….ma bando alle ciance e proseguiamo.
 
Sapete in questi giorni ho fatto le vasche...non tanto in piscina quanto per strada. Fra autostrada, traslochi, movimentazioni di animaletti da compagnia...in tutto sto casino sono riuscita comunque a trovare un momento per pensare ( io penso soprattutto mentre faccio azioni pratiche….mi aiuta a mettere in moto il mio desiderio di fare 100 cose in un colpo solo ).
 
L’argomento che vorrei trattare oggi è la differenza che intercorre fra il conoscere e il riconoscere.
 
Per coinvolgervi meglio penso che vi introdurrò il tutto con un’analogia.
 
Provate ad immaginare una vongoletta. Sì: quelle buone che vi cucinate a cena per farvi una fantastica spaghettata allo scoglio. Ora se le doniamo emozioni, tratti della mente umana, e magari anche due occhioni sulla conchiglia superiore, mentre se ne andrà in giro libera per il mare aperto, potrebbe incontrare polipi, altre vongolette, un po’ di pesciolini e tanti paguri.
 
Ognuno di loro avrà emozioni, due occhioni e sentimenti. Ognuno di loro avrà caratteristiche peculiari sia fra specie diverse che fra specie simili...ma cosa succede se la vongoletta incontra un’altra vongoletta? Di solito loro sono creature timide. Allungano la linguetta di tanto in tanto, ma non mostrano mai i loro veri sentimenti. Ma perché? Perché i sentimenti di una vongoletta appartengono solo a quella vongoletta, e solo una vongoletta sa cosa significhi avere paura di allungare la sua delicata linguetta pallida fuori dalla sua piccola, ma preziosa corazza; senza contare che la piccolina potrebbe soffrire tanto dolore a causa di un sassolino che porta dentro di sé.
 
Quando una vongoletta vede un suo simile: lo riconosce. Si muove come lei. Allunga la linguetta come lei. Soffre a denti stretti come lei. Non le importa vedere la sua perla: già dal guscio esterno sa quanto sia dolorosa quella perla.
 
Riconoscersi significa che dal guscio esterno è in grado di percepire solo guardando ciò che porta dentro di sé quella creatura.
 
Fra umani è la stessa cosa. Ci sono umani buoni, cattivi, indecisi, ricchi, introversi, lavoratori, traditori, leader, sofferenti,...e quando vediamo qualcuno che non abbiamo mai visto: lo conosciamo. Gli diamo uno spazio per capirlo e poi decidiamo se ci piace la sua presenza. Quando invece cerchiamo un altro umano, sappiamo subito se chi abbiamo davanti fa per noi. Riconoscere significa sapere già cosa cercare dal guscio per sapere se c’è o meno la perla: perché solo chi porta perle dentro di sé cammina, parla, ascolta e dona nel modo in cui detta la perla.
 
Volete una perla? Dovete prima averla dentro di voi per riconoscerla...altrimenti troverete niente altro che gusci vuoti.
 
Guardate di chi vi siete circondati: quello è ciò che avete dentro e quello è ciò che avete accettato e concordato di tenervi accanto.
 
In conclusione: di animali nell’oceano ce ne sono tanti: ma solo le vongolette ( e nemmeno tutte ) hanno dentro di sé le perle che tutti vogliono ma che solo altre vongolette con le perle sapranno riconoscere e tenere per sé.
 
Poiché questo articolo era piuttosto corto ho pensato di non allungarlo con un riassunto. Credo che lo terrò così com’è dicendovi solo: grazie per la vostra voglia di essere migliori con me. Io ho le mie perle...e le dono con piacere: ma so che non tutti saprete apprezzarle e che anzi! Verranno fuori magnifici gioielli da lettori che nemmeno mi aspetto.
 
Un abbraccio caloroso. Sempre vostra Iro Järvinen.
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