Grafologia teorica e pratica

Miglioramento come metodo di eliminazione dei difetti >:3

Ragionavo su questo aspetto durante un periodo della mia vita in cui cercavo in tutte le maniere di gestire parti della mia personalità che non mi piacevano.
 
Nel momento in cui riuscivo a mettere mano nella maniera più efficacie possibile a quel meccanismo fallace, ve lo giuro, tempo qualche anno e si ripresentava non solo in forma più subdola, in modo che non riuscissi a riconoscerlo, ma addirittura più cazzuta che mai.
Quando mi sono resa conto della situazione e ho riconosciuto nuovamente quel difettaccio nonostante la nuova veste… ahimè ho capito che cercare di soffocarlo non sarebbe servito a nulla.
 
Avevo tentato di eliminare un difetto, ma esso non solo non era stato eliminato, ma addirittura si era  ripreso il suo posto con ancora più forza mettendomi in conto un salato scontrino fatto di equivoci e casini relazionali di natura varia.
Io mi ero messa in testa di essere una persona migliore solo ed esclusivamente per eliminare i miei difetti, la realtà è che migliorare significa organizzare in modo ordinato il proprio modo di essere in maniera da contestualizzare le situazioni e cercare di gestire al meglio i propri bisogni in relazione agli eventi che ci circondano. Questo porta a, sì ad un miglioramento, ma non ad una perfezione.
Migliorare non significa perfezionare, ma a mio avviso lo definirei:
 
“ un fare un po’ meno schifo di quanto non avessi fatto ieri ” .
 
Purtroppo però la verità è che ogni giorno fai schifo.
Ma rendiamoci conto, lo scopo è vivere contornati da fiori di tutte le salse per dimostrare che siamo i più belli, oppure che nonostante lo schifo che siamo, abbiamo il coraggio di aprire la porta di casa e uscire dal nostro continuo autocommiserarci nell’idea che non sappiamo fare altro che schifo?
 
Rendersi conto che puoi fare schifo è liberatorio!
Non devi dimostrare nulla a nessuno, se non che così va bene o.O
 
Il mondo è fatto veramente di un cumulo di vergogne che si protraggono di secolo in secolo da quando esiste la vita.
Ditemi? È forse bello che il tetano si nasconda in mezzo alle ferraglie di agricoltura dove c’è stato contatto con le feci delle vacche? No! Fa schifo! Eppure funziona. Funziona così da quando esiste il tetano, rendiamocene conto.
Non deve essere bello per funzionare. Anzi! Alle volte più fa schifo e più funziona!
 
La criminalità organizzata fa schifo il cazzo oppure no?
L’istituto superiore di sanità in un articolo ( potete ovviamente leggerlo qui  Covid 19 e la dipendenza da stupefacenti ) afferma che con l’avvento del lockdown c’è stato solo un iniziale calo di vendite di stupefacenti su strada, per poi riversarsi tutta l’offerta nel darkweb.
 
Non importa che cerchiate di nascondere i difetti, loro continueranno a saltare fuori nelle peggio modalità, una più imprevedibile dell’altra.
 
Quando ci toglieremo dalla testa che il mondo deve essere perfetto, allora cominceremo a fare i conti con la sua reale forma.
Possiamo chiuderci in casa a piangere i nostri difetti, oppure uscire, mostrarli per come sono e usarli a nostro favore.
 
Il mondo bello e colorato pieno di mamme che pensano ai loro bambini e direttrici di ospedali a cui importi dei malati, ce lo siamo inventato tanto tempo fa con la nostra supponenza e la nostra arroganza di ritenerci i migliori. Migliori di chi? Di che cosa? Di un colibrì che si è evoluto senza silicio? O di un pinguino che ha saputo coprirsi di grasso non tanto perché è considerato pigro ma perché si trova in biomi estremamente rigidi?
 
Non c’è migliore o peggiore perché tutti siamo sullo stesso piano.
 
Credevamo nell’800 di essere i migliori perché avevamo messo in piedi l’industria, poi nel ‘900
eravamo ancora più arroganti grazie alle leggi razziali, nel terzo millennio non ci batte nessuno perché abbiamo internet.
E più andiamo avanti più problemi nascono.
Ma allora il problema qual è? 
Ci sarà sempre un problema da risolvere se lo consideriamo un problema.
Ma la realtà non è un problema.
La realtà è mutabile e noi la seguiamo.
 
Credevano con l’automobile di aver risolto gli incidenti provocati dai cavalli legati al calesse che si imbizzarrivano, in quanto veniva letteralmente eliminato il cavallo, poco più di un anno dopo le prime automobili su strada, hanno iniziato a verificarsi sinistri di mille nature diverse.
Quindi a quel punto si è via via regolamentata la strada con assicurazioni, patenti, leggi ad hoc per gestire il trasporto leggero e pesante.
Di tutto.
Non c’è modo per eliminare i problemi, ma c’è un modo per renderli facili da gestire e che possano essere alla portata di tutti.
Il problema non va eliminato ( tanto si ripresenterà sotto un’altra forma ), ma va conosciuto e considerato nella catena degli eventi.
Più lo spezzettiamo in problemi più piccoli, più persone ( anche poco qualificate, che non significa non preparate, ma intendo proprio con una preparazione di studio anche poco specializzata ) possono mettervi mano in modo che con un piccolo apporto del loro impegno su vasta scala, possa rendere un grosso problema per pochi “ eletti ” come tanti piccoli problemi per tutti.
 
Duecento anni fa i braccianti non erano nessuno.
Oggi è il consumatore finale che detta leggi di domanda all’interno dell’economia globale.
Non biasimatevi, l’offerta del mercato nasce per quello che voi realmente volte. Se voi piccoli consumatori cambiate idea in massa, il grande imprenditore rimane appiedato e deve rivoluzionare un’intera filiera di produzione a rischio di chiudere baracca se non dovesse mantenere il passo della concorrenza.
 
Ci lamentiamo tanto dei nostri problemi, ma pensateci: è lo scorrere della vita.
La vita è questo. Nient’altro.
Problemi che si ripresentano costantemente solo per il fatto di cambiare forma.
Se invece li si osservasse nella loro natura di base, non solo li si potrebbe costantemente prevedere agendo in regime di prevenzione, ma addirittura li si potrebbe usare a nostro favore.
Nulla di più complesso, nulla di più semplice.
 
Il grande scoglio da superare non è risolvere il problema, è riconoscere la sua natura come utile, e anzi! Sfruttabile a nostro favore.
 
Di cosa abbiamo bisogno? Pensate di saperlo?

Grazie a Denise Duplinski per l'immagine
 
Sempre vostra, Iro Järvinen.
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